Napoli, culla di civiltà occidentale e capitale storica dell'innovazione, è stata la sede scelta per il primo grande summit mondiale dedicato al rapporto tra intelligenza artificiale (AI) e scuola, il NextGen AI Summit (8–13 ottobre 2025). Promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) nell’ambito del Campus itinerante “Scuola Futura”, l'evento ha visto la partecipazione di delegazioni da ben 40 paesi da tutto il mondo, onorando e testimoniando il successo dell'iniziativa.
Il Ministro Giuseppe Valditara ha aperto i lavori in questa "stupenda sede" contestualizzando l'origine dell'iniziativa: tutto è nato durante il G7 Istruzione, quando delegazioni studentesche posero una domanda cruciale: "Ministro ma perché non organizzare un grande dibattito sull'intelligenza artificiale?". Da quel confronto, che portò al primo summit italiano a Milano a gennaio 2025, è nata l'idea di rendere Napoli il motore di questo confronto internazionale, costruendo il futuro per i giovani che sono "la bellezza della vita e del mondo".
Il Summit è stato esplicitamente concepito come un percorso di formazione e apprendimento non solo per i docenti, ma soprattutto per gli studenti. Seimila ragazzi e ragazze sono i "veri protagonisti attivi", chiamati a dibattere e a fornire proposte e idee che il Ministro si è impegnato a sintetizzare.
L'Italia, attraverso il MIM, ha dimostrato di essere all'avanguardia, essendo stato il primo ministero ad approvare le linee guida sull'intelligenza artificiale nelle scuole, dopo aver approvato la normativa nazionale già il 23 settembre.
Il punto focale dell'intervento del Ministro Valditara è stata la presentazione dei risultati della prima sperimentazione lanciata sull'impiego dell'AI nella didattica quotidiana, mirata alla personalizzazione dell'insegnamento. Partendo da sole 15 scuole in quattro regioni, comprese alcune nel Mezzogiorno (come Reggio Calabria e Platì, che hanno mostrato una "grande voglia di futuro"), i primi risultati sono stati "sostanzialmente positivi".
Nello specifico, la valutazione comparata ha evidenziato un impatto notevole sulle performance:
Questi dati confermano che la personalizzazione della didattica, come principio guida della sperimentazione, contribuisce a un "innalzamento omogeneo dei livelli di competenza" in materie fondamentali come italiano, matematica e inglese.
Il Ministro ha annunciato due "belle notizie" che segnano il percorso futuro per gli studenti italiani:
Nonostante i vantaggi e gli investimenti, il Ministro Valditara ha messo in guardia contro i "rischi" legati all'abuso degli strumenti. L'intelligenza artificiale, sebbene rappresenti una "straordinaria opportunità", deve "sempre affiancarsi all'intelligenza umana". L'obiettivo della scuola non è centrare l'AI, ma "mettere al centro l'intelligenza umana".
Valditara ha sottolineato che l'AI deve essere considerata un "arricchimento, un potenziamento, un completamento", e non una "protesi sostitutiva che rischia di atrofizzare l'arto, e cioè l'intelligenza umana". Per questo, gli strumenti tradizionali svolgeranno sempre un ruolo fondamentale: la carta, la penna e il libro cartaceo dovranno essere sempre "i primi protagonisti nella formazione di un giovane".
Inoltre, è fondamentale combattere ogni dipendenza e non utilizzare strumenti "didatticamente poco idonei come per esempio lo smartphone". La scuola, in quanto "grande comunità umana", si fonda sulle relazioni, e il ruolo del docente, come persona fisica in relazione umana con lo studente, "non sarà mai sostituibile".
Il messaggio finale è un invito a lavorare insieme ("cum pane" – mangiare il pane insieme), per costruire un futuro in cui l'AI sia uno strumento straordinario guidato da docenti formati, volto a personalizzare e arricchire la didattica.